mercoledì 10 aprile 2013

Vola, vola, vola...


Federico per la prima volta è andato ad un torneo di rugby ad Arezzo senza di noi, per due giorni, affidato alla squadra.
Ovviamente è andato tutto bene, anzi...
Ma  io non posso smettere di pensare: 8 anni…mi sembra ancora piccolo…poi mi domando: ma qual è l’età giusta per lasciarli andare, crescere, per capire che non è giusto renderli dipendenti da noi?
Mi viene in mente una pagina di Gibran, famosa, da "Il profeta". Questa:

"I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, 
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo."

Non lo so.
Mi sembra di aver cominciato almeno un pochino.
Ma che difficile!

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