Federico per la prima volta è andato ad un torneo di rugby ad Arezzo senza di noi, per due giorni, affidato alla squadra.
Ovviamente è andato tutto bene, anzi...
Ma io non posso smettere di pensare: 8 anni…mi sembra ancora piccolo…poi mi domando: ma qual è l’età giusta per lasciarli andare, crescere, per capire che non è giusto renderli dipendenti da noi?
Ovviamente è andato tutto bene, anzi...
Ma io non posso smettere di pensare: 8 anni…mi sembra ancora piccolo…poi mi domando: ma qual è l’età giusta per lasciarli andare, crescere, per capire che non è giusto renderli dipendenti da noi?
Mi viene in mente una pagina di Gibran, famosa, da "Il profeta". Questa:
"I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo."
Non lo so.
Mi sembra di aver cominciato almeno un pochino.
Ma che difficile!
Ma che difficile!
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