mercoledì 30 novembre 2022

COPRI PENTOLA CHARLOTTE

Ultimamente si parla molto di cambiare le proprie abitudini per risparmiare ma soprattutto per fare del bene all'ambiente. E' per questo che sono un'accumulatrice seriale di qualunque cosa nella filosofia del "può tornarmi utile".  E spesso è stato così. Barattoli, scatole, abiti vecchi, asciugamani...

In questo periodo mi sono concentrata soprattutto su come eliminare la plastica, di tutti i tipi, non solo quella delle bottigliette, dei loro tappi o delle posate monouso. Ho eliminato tutto ciò che era di plastica nella mia cucina, come i contenitori da frigo, di un'ottima marca per carità e sicuramente pratici, ma meglio il vetro, che lavo, sgrasso e disinfetto in lavastoviglie. Anche le terrine sono di vetro. Anche i piatti del campeggio.

Cerca che ti ricerva, è così che mi sono imbattuta in un tessuto che trovo fantastico, per consistenza, praticità e  fantasie disponibili: si chiama PUL, che altro non è che l'abbreviazione di   "Polyurethane Laminate" che tradotto sarebbe "tessuto laminato sul rovescio".

Si tratta di un tessuto in morbido cotone, per capirci all'esterno sembra un morbidissimo jersey, rigorosamente certificato OEKO-TEX, mentre all'interno è laminato quindi impermeabile, ma allo stesso tempo resta traspirante e resistente alle alte temperature. E' il tessuto con cui oggi confezionano i pannolini riutilizzabili dei bambini. Lo trovo straordinario!

L'ho provato con un progettino semplice che ripropongo come regalo di Natale, utile e pratico, i COPRI-PENTOLA DA FRIGO, altenativi alla pellicola o all'alluminio da cucina ma anche ai fogli di cera d'api, che devo ammettere, un po' per la loro consistenza ma anche per il loro costo, non mi hanno ancora convinta del tutto. 




Sì lo so, sembrano delle cuffiette per la doccia, per questo le chiamo Charlotte...😉

Sono molto colorate e divertenti, pratiche e igieniche visto che si possono lavare anche a 60° e non richiedono nessuno stiro.











E' un' idea che trovo bizzarra ma è davvero funzionale, oltre al fatto che, come tutte le mie creazioni, sono super testate da me. 


Li ho realizzati in tre misure, small, medium e large, per coprire le varie esigenze. 
Io li trovo semplicemente adorabili. 

Baci

"Questa è la canzone di Charlotte.

Lei ha un ranch in Canada, ma vive sola col papà,
ma non per questo è triste o sola, qualche amico la consola.
Ha un cavallo, per esempio, che vuol bene solo a lei,
e un agnellino bianco latte, che fa far risate matte

Lei ha un ranch in Canada,
ma non rimpiange la città,
perchè nel bosco sempre verde,
lei ci gioca e non si perde."

i tulipani blu






Borsa secchiello scozzese

Quando una cosa non mi piace fino in fondo resta lì, nel fondo della valigia delle mie creazioni in attesa di...un'idea originale ovviamente. 

Ed in effetti a questa borsa mancava un pò di personalità: la solita busta con i manici di pelle...se non fosse stata per quella stoffa meravigliosa, da tailleur di sartoria. 

L'avevo lasciata da parte finché mi è venuta questa idea regalatami da uno sbiego di velluto capitatomi per le mani per sbaglio nella mia merceria del cuore.

...smonta tutto, rimisura, ridimensiona, stira, cuci...

La nonna Carla, presenza fissa in casa nostra, mi ha vista così presa, ha seguito tutto il progetto e la realizzazione, mi ha consigliato e poi quando l'ha vista finita non ha smesso di dirmi per almeno tre quattro settimane di seguito "Ma che bella Ale!" "Ben che meraviglia!" 

E cosa fai non gliela regali? Ma certo che sì! 

Ed eccola qui la nonna fiera con la sua borsa secchiello nuova. 

Il tweed è di lana morbidissima al tatto, ma l'ho indurita con la fliselina per renderla un secchiello rigido, che stesse in piedi da solo. Mi dà i nervi appoggiare la borsa per terra o vedere che si affloscia sul pavimento...una questione di igiene credo.

All'interno ho posizionato una tasca aperta che contiene il cellulare e le chiavi (o accendino e sigarette per chi come me fuma), così da trovarli comodamente senza "ravanare" il fondo. 

La chiusura è con la  clip a calamita perchè la sicurezza non è mai troppa; esternamente c'è questo bottone marrone effetto astrakan; originale anni 60, viene da un cappotto della nonna...d'altra parte è risaputo che io non butto via nulla.


E poi i doppi manici: corti di cuoio intrecciati per portarla a mano o braccio; cinghia allungabile di stoffa in tinta per portarla a spalla e alla lunghezza più gradita.

Per me la comodità è tutto: anche se a volte detesto le borse grandi, allo stesso tempo non so farne a meno, come se ti dovessi sempre portare dietro tutto il tuo mondo. 

Questo modello l'ho pensato come un campione "mignon" per poi riproporla in versione più grande. Ma credo che ci ripenserò...questa dimensione mi sembra veramente perfetta, nè troppo piccola nè troppo grande; contiene persino i  documenti se vai a fare gli esami del sangue 😀 giusto per non lasciarli in giro.

Staremo a vedere, come mi salterà il matto.

Baci


"Basta il gioco di uno scatto
o il fruscio di una cerniera
e la mano che s' infila si ritrova prigioniera
come presa a tradimento
dallo spazio immenso
da quel mondo immerso che c'è
nella borsa di una donna."

Giorgio Faletti  - "Nella borsa di una donna."