Un giorno un sms di un amico dice: “Che daresti per avere un orto?”
Beh, non lo so…soprattutto non saprei da dove cominciare…ma provando…
Ma come fai a dire di no ad un posto così?
Ci siamo lasciati prendere dall’entusiasmo, al pensiero che i miei figli sono figli di città, d’appartamento e non vorrei che un giorno mi dicessero “L’insalata nasce al supermercato vero mamma”. E così partiamo all’avventura.
pioggia sarò e pioggia tu sarai i miei occhi si chiariranno e fioriranno i nevai.
Impareremo a camminare per mano insieme a camminare domenica.”
E’ stato tornare al ritmo naturale delle cose, al contatto con il verde, con la terra, con il silenzio…come si entrava lì la pace ci pervadeva e ti faceva sentire leggera, utile, felice.
I miei figli hanno scavato con le mani, hanno “spostato “insetti, zappato la terra, seminato insalata, fagioli, patate, piantato pomodori, peperoni, finocchi, hanno tolto erbacce, si sono stupiti della dimensione delle zucchine, hanno annusato le verdure appena raccolte; hanno assaggiato le carote praticamente sporche di terra.
Hanno imparato ad arrampicarsi sugli alberi per raccogliere i frutti, ad usare gli attrezzi, hanno imparato a guardarsi attorno, ad esplorare.
Hanno fatto merenda sotto l’ombra del salice, si sono lavati le mani sporche di terra e rinfrescati dal calore dell’estate nell’acqua del fiume…fresca…Wow!!!!!!
E' stato fantastico, è durato poco ma è stata un'esperienza unica davvero!
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