domenica 28 luglio 2013
TRADIMENTO!
Sono piuttosto confusa stasera; ho pensieri strani che mi frullano per la testa.
Una persona informata sui fatti ieri mi ha insinuato dei dubbi profondi sul ruolo che avrebbe avuto una persona in quella brutta faccenda. Ciò significherebbe solo una cosa: che si è presa gioco di me, che ha abusato delle mie confidenze, in una parola che mi ha tradita, semplicemente questo.
Mi dico che non è possibile, non voglio crederci: una ragazza così giovane dovrebbe avere solo grandi ideali (come la verità, l'amore, l'amicizia, il rispetto), lottare per essi e sicuramente non essere disponibile a cedere a compromessi biechi e beceri da cui dipendono le sorti della vita di un'altra persona (e della sua famiglia).
Il solo dubbio che si possa pensare che una persona si sia trovata in difficoltà per colpa mia, personalmente, mi toglierebbe il fiato.
Ed è per questo che ho agito così in quella situazione. Ed è per questo (e anche per qualcos'altro, tu lo sai) che io posso guardarmi allo specchio ed essere fiera della persona che sono, delle scelte che ho fatto alla luce del sole, davanti a tutti, davanti a te, senza nascondermi...
Così avrei voluto prendere il telefono e chiamare queste tre persone: ai due attori principali avrei voluto chiedergli dove hanno la moralità, se non si vergognano di essere stati capaci anche di sfruttare una ragazzina che vive ancora di grossi lutti irrisolti, sfruttando in lei quel senso di riconoscenza per averla aiutata in alcune circostanze difficili. E per quale motivo? Solo per non avere il coraggio di metterci la faccia...la loro faccia.
A lei invece avrei chiesto se lo sapeva cosa vanno a dire in giro, se è vero...se lo ha accettato consapevolmente...se le da fastidio...
Ma poi mi sono detta: ma perchè?
Ai due attori principali gliel'ho già detto in faccia cosa pensavo di loro...sarebbe più corretto dire gliel'ho urlato in faccia, la pena che provo per due vite fallite dietro a falsi miti di onnipotenza professionale, perchè altro non c'è da salvare in quella loro vita, ad eccezione di quel figlio che voglio sperare riesca a farsene una diversa il prima possibile, allontanandosi dalle manie dei suoi genitori, dalla loro frustrazione, dalla loro aridità.
Anche a te, ragazza mia, ho già detto ciò che penso, anzi, a te l'ho scritto a Natale, quando ero del tutto ignara di questo, perciò, perchè ripetersi...non serve dire null'altro.
Che differenza mi fa poi? La mia vita va avanti lo stesso, con le mie difficoltà e le mie gioie, nella MIA (e di nessun'altro!) piena consapevolezza delle MIE azioni e delle loro conseguenze...anche quelle che ricadono sulla mia famiglia.
E poi, sai, resto convinta che le bugie hanno le gambe corte, che saprò, prima o poi, la verità; ed anche allora penserò che hai perso l'occasione di guardarmi negli occhi e di dirmi cosa pensavi per davvero...e di sentirti bene, onesta, trasparente...
Ma non è a me che devi rendere conto, tesoro mio, piuttosto a te stessa, alla tua coscienza, alla tua vita: significherebbe che ti sei finalmente liberata dalla schiavitù.
In bocca al lupo!
Baci
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