venerdì 10 gennaio 2014

CLAUDIO BAGLIONI DIECI DITA PADOVA 2013




Claudio Baglioni in concerto.

E’ da quando ho dieci anni che conosco le sue canzoni: hanno accompagnato le mie estati al mare con i primi amori, le prime delusioni, le grandi compagnie, i falò in spiaggia . . .
Il Lillo o il Nico con la loro chitarra sgangherata, con gli adesivi attaccati: due arpeggi e via con tutto il repertorio di Battisti, di Vasco, dei Pooh, ma anche la Koll & The Gang con “Get Down On It”, i Bee Gees o gli Abba… ma soprattutto lui: Baglioni.
Non ho mai voluto riconoscere seriamente che mi piacesse la sua musica: era troppo romantica, troppo dolce; ma le sue sono davvero suggestioni musicali.
Poi Andrea, sempre lui, il mio compagno di concerti, mi dice “Che ne dici: è solo lui sul palco, fa solo le vecchie e mi hanno detto che vale la pena!”
E non volevo andarci: invece concerto stratosferico. Musicista allo stato puro: tra pianoforte, chitarre, e altri strumenti simili ma soprattutto grande voce e magnifiche poesie: pelo d’oca con “Le ragazze dell’est”, “I vecchi” e ovviamente “Avrai”: tutto ciò che augurerei ai miei figli.

E’ stato un excursus di tutta la sua carriera, le paure, gli inizi, le censure ed è saltato subito agli occhi di quali spartiti meravigliosi fossero dotate le prime canzoni. Descrizioni poetiche, immagini raffinate. Tutto il teatro che cantava come noi allora seduti sugli scalini di cemento del mitico condominio Priula di Jesolo, ancora caldi del sole d’agosto, ognuno con un ricordo nel cuore, due dita che si incrociano di nascosto, le prime sigarette per far vedere che sei grande e . . . . . e lui più grande di noi, che viene dalla grande città, che mentre suona racconta la sua storia, fa una battuta, tutti ridono e poi ci si stringe, si canta, e qualche volta . . .   

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