“A crowed room, friends with tired eyes
I'm hiding from you and your soul of ice
My god I thought you were someone to rely on
Me? I guess I was a shoulder to cry on”
(Wham!)
Quasi ogni mattina mi capita di rivedere un amico della compagnia di quando ero giovane e spensierata; quello che per un certo periodo mi ha fatto anche battere il cuore, che mi portava in giro in moto.
La nostra era una di quelle compagnie fatta da tanti maschi e poche ragazze, quelle che ci sono sempre tranne quando ci sono le morose.
Quelle compagnie che, quando oggi incontri qualcuno di loro, guardandosi negli occhi dopo tanto tempo, ti trovi catapultato in quella bella sensazione di leggerezza e felicità, torni a sentirti come allora in un nano secondo.
Ci sentivamo invincibili, ci credevamo destinati alla felicità eterna, non ne avevamo dubbi, e vedere che non a tutti è andata così bene mi suscita ancor più affetto ed alleanza, come se dovessi naturalmente tornare ad avere quel ruolo, essere ancora quella spalla su cui piangere.
Oggi siamo genitori di splendidi figli, non siamo più quelli di allora, abbiamo avuto le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre storie, ma non riusciamo comunque a farci mancare una piccola ingenua "coccola", una piccola malinconia per sentirci ancora un pò come allora.
Quanti ricordi, che bei ricordi!
Siamo stati bene.
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